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La mia prima volta.

 
Post #1


La mia prima volta.Avevo diciotto anni compiuti da pochissimo,un bel po' di amici e facevo la quinta superiore.Quasi tutti i pomeriggi, dopo la scuola andavo a trovare il mio amico Lamberto, i suoi a casa non c'erano mai perché lavoravano a noi passavamo i pomeriggi a oziare sfogliando riviste di moto e qualche giornaletto porno nella sua stanza.La sua stanza aveva un letto matrimoniale e una poltrona, era bella spaziosa ed era praticamente il suo piccolo regno.Era ottobre, quel giorno, la scuola era iniziata da poco e c'era ancora caldo così tornato, da scuola, pranzai, mi misi un paio di pantaloncini corti e una t-shirt, presi la bici ed andai a casa sua com'ero solito fare, arrivai al cancello, suonai il campanello, mi aprì e percorsi il vialetto fino alla porta di casa davanti alla quale lui mi aspettava, mi fece entrare ed andammo subito in camera sua."Come sei sexy con quei pantaloncini, ti fanno il culo da femmina" mi disse.Ero abituato al fatto che lui scherzasse in questo modo e solitamente stavo al gioco per poi finire a parlare di sesso, di figa, ma a volte anche di gay e di inculate supponendo che alcuni nostri conoscenti praticassero queste cose.Inarcai la schiena all'indietro sporgendo il culo e gli dissi: "vuoi toccarlo?" Solitamente a questo tipo di battuta lui allungava una mano, mi toccava una natica e la cosa finiva li, la cosa eccitava me ed anche lui, ma nessuno dei due aveva il coraggio di andare oltre e tutto si fermava alla fase goliardica.Quel giorno invece mi rispose: "toccare? no, te lo metto nel culo", mi afferrò per i fianchi e si appoggiò a me da dietro, iniziò a strofinarsi contro di me e sentii che il suo cazzo era duro come il marmo. Io invece di sottrarmi al gioco cominciai ad ancheggiare contro di lui finché interruppe il gioco dicendo: "basta, altrimenti ti strappo i pantaloncini e le mutande e ti inculo per davvero".Come se nulla fosse ci sedemmo sul letto e facendo finta di non essere imbarazzati per il nostro "essere andati troppo oltre" ci mettemmo a sfogliare le riviste e a guardare la TV, trovammo anche il tempo per studiare un po' per l'interrogazione di storia dell'indomani.Si fece sera e decisi di andare a casa, mi accompagnò alla porta e quando lo salutai mi diede una forte manata sul culo dicendomi: "oggi ti è andata bene, un altro po e ti avrei inculato per davvero, adesso vai che non vedo l'ora di andare in bagno a farmi una sega, penserò a te, così impari".Risposi con una risata, in fondo si, quella battuta era un po' oltre ma comunque sempre sulla falsa riga del nostro modo di scherzare anche se tornando a casa, in bicicletta, non facevo che pensare a lui che si segava in bagno pensando di incularmi e non mi dispiaceva affatto, anzi mi eccitavo parecchio all'idea. Lo ammetto, non era la prima volta che ci pensavo, mi ero masturbato centinaia di volte pensando a lui che mi scopava, era colpa del suo fottuto modo di scherzare, delle sue battute, mi aveva messo in testa un tarlo che non riuscivo a togliermi.Il giorno dopo lo aspettai sotto casa per andare a scuola, lui aveva già la patente quindi dava un passaggio a me e ad un altro amico che abitava nel nostro stesso paese e dividevamo la benzina, quella mattina il nostro amico non c'era quindi avremmo fatto la strada solo io e lui, misi lo zaino nel baule, mi sedetti a fianco a lui sul sedile anteriore della sua piccola utilitaria e partimmo.Era evidente l'imbarazzo per quello che ci eravamo detti il pomeriggio prima e un silenzio assordante era rotto solo dal rumore del motore finché, non sapendo resistere, con tono di scherno gli chiesi: "allora? te la sei fatta la sega pensando a me, ieri sera?""Non vorresti saperlo" mi rispose."Vuol dire che l'hai fatto davvero! Porco che non sei altro!" gli dissi guardandolo meravigliato.Lui guardava la strada e non si voltava verso di me, io osservavo il suo profilo e lo incalzavo: "allora? l'hai fatto davvero? A questo punto voglio saperlo"."Smettila, stupido!" mi rispose troncando le mie provocazioni.Arrivammo a scuola e la mattinata passò come tutte le altre anche se io in testa non avevo solo l'idea di lui che si segava pensando a me, ma iniziavo a fantasticare su come sarebbe stato farlo davvero, alla fine che c'era di male? Una volta, solo per provare. Decisi fra me e me che se ci avesse provato non gli avrei detto di no, magari avrei solo finto di resistergli un po' proprio per non far sembrare che fossi io a volerlo.Venne l'ora di tornare a casa, salimmo in macchina e appena partiti lui esordì dicendo: "senti, devo proprio dirti una cosa, ci ho pensato molto questa mattina in classe e credo tu debba saperlo.""Che sarà mai di così grave?" gli risposi."Mi prometti che qualsiasi cosa ti dica resteremo amici?""Credo di si" risposi io, "ma sembra che tu stia per dirmi una cosa gravissima dal tono che usi"."Me la sono fatta davvero la sega pensando a te, ieri sera"Non potevo ammettere subito che la cosa mi faceva felice ma non volevo perdere l'occasione di lasciare che accadesse quello su cui, in fondo, avevo fantasticato da molto tempo."Va beh, contento tu..." gli dissi."Non ti fa arrabbiare questa cosa? Non ti mette nemmeno un po' in imbarazzo?""Beh, devo ammettere che è strano, ma non credo che sia così grave, quando la gente si fa le seghe pensa alle cose più strane, credo sia normale" risposi."E tu a cosa pensi?" ribatté subito."Mah, a tante cose, non me ne viene in mente una in particolare"."Si ma tu sei un maschio come me, voglio dire, ti sei mai fatto una sega pensando ad un altro maschio?" mi chiese."Si, credo che lo abbiano fatto tutti almeno una volta, non c'è nulla di cui vergognarsi"."Prometti che non lo dirai a nessuno?""Ma scherzi? ti puoi fidare, sono tuo amico, è il nostro segreto, ok?".L'atmosfera si distese un po' ma ne io ne lui dicevamo niente, la strada correva davanti al parabrezza e nell'abitacolo c'era silenzio, ogni tanto lo guardavo e avevo la tentazione di vuotare il sacco, slacciargli i pantaloni, tirargli fuori il cazzo e prenderglielo in bocca mentre guidava ma non ne avevo il coraggio.Dopo un po' fu lui a rompere il silenzio dicendo: "però sai, nella mia sega sei stato davvero una porcellona, te lo sei preso senza lamentarti più di tanto e alla fine ti sono venuto dentro".Rimasi a bocca aperta per un attimo, gli diedi una manata sulla spalla e gli dissi: "cioè mi hai sborrato nel culo? non lo abbiamo mai fatto e mi hai sborrato subito nel culo?""Va bene, visto che è il nostro segreto confesso anche questo" disse, "nelle mie seghe io ti scopo da un bel po', a volte in bocca, a volte in culo, a volte non vuoi e io te lo faccio lo stesso"."Maiale!" risposi, "ma ci pensi mai alla figa quando ti seghi?"."Oh certo, ma di maschi penso solo a te" disse.Arrivammo davanti a casa mia, scesi dalla sua macchina, presi lo zaino nel baule e lo salutai ormai certo che mentre mi alzavo dal sedile mi avesse guardato il culo, e che lo avrebbe fatto anche mentre mi allontanavo dalla macchina per tornare a casa, proprio per quello non mi misi lo zaino sulle spalle ed alzai anche un po' la maglietta, in modo che potesse guardarmi meglio, lo trovavo eccitante.Pranzai poi mi misi i pantaloncini corti del giorno prima, una maglietta, presi la bici e andai a casa sua deciso che se ci avesse provato mi sarei almeno prestato a fare qualche gioco.Suonai il campanello, mi aprì il cancello e come solito attraversai il vialetto fino alla porta, entrai in casa sua ed andammo subito in camera."Ti sei messo gli stessi pantaloncini di ieri, ma allora lo fai apposta" mi disse."Beh, pensavo ti facesse piacere"."Aspetta un attimo, vuoi dire che ti diverti a provocarmi? che l'idea che poi mi farò le seghe pensando a te non ti da fastidio?" mi chiese.Non mi aspettavo quella domanda, mi aspettavo che il suo atteggiamento rimanesse sul goliardico ma così aveva complicato tutto, mi stava mettendo alle strette, così mi sedetti sul letto ed iniziai la mia, di confessione, raccontandogli che anch'io mi masturbavo pensando a lui che mi faceva il culo, che alle fighe ci pensavo ma che anch'io, di maschi, pensavo solo a lui.Mi guardò in faccia poi mi chiese: "e adesso cosa dobbiamo fare?"."Credo che di dovuto non ci sia nulla" risposi, "non so se voglio farlo nella realtà, però magari potremmo fare qualche gioco, che ne dici se ci mettiamo nudi sul letto e vediamo che succede?".E fu così che ci ritrovammo nudi, sul suo letto, uno di fianco all'altro, ancora una volta in un imbarazzante silenzio finché mi chiese di fargli un pompino."Non me la sento" risposi."Almeno me lo prenderesti in mano?" rilanciò.Mi girai su un fianco, verso di lui, misi la mano sul suo cazzo ed iniziai ad accarezzarlo, l'asta, poi le palle, poi lo afferrai e cominciai a masturbarlo lentamente."Fermati, così mi farai venire" esclamò."E non vuoi?" gli chiesi."Beh, prima giochiamo un po', mettiti a pancia in giù, fammi vedere il tuo culo"."Fossi matto, hai il cazzo di marmo, se mi metto a pancia in giù tu mi monti" risposi, poi dissi: "però potremmo fare la lotta" e mentre lo dicevo gli balzai sopra a cavalcioni, finendo inevitabilmente seduto sul suo cazzo duro.Iniziammo a lottare sul letto finché mi ritrovai a pancia in giù con lui sopra che mi teneva fermo col peso del suo corpo, il suo cazzo era appoggiato al mio culo e mi chiedeva "allora, ti arrendi?"."Ok, ok, mi arredo, hai vinto" dissi."Bene, il premio lo scelgo io", rispose, e mentre lo diceva passò una mano fra il suo pube e il mio culo, afferrò il suo cazzo duro e sentii che lo guidava fra le mie natiche alla ricerca del mio buchetto."Ma che fai? mi vuoi inculare per davvero?" gli chiesi allarmato."Non posso?" rispose meravigliato."Certo che non puoi, ma sei matto? Ho detto che potevamo fare qualche gioco, ma quello scordatelo, succederà solo nelle tue seghe!" dissi con tono fermo e deciso."Almeno lasciami provare ad appoggiarmi, ti prometto che non spingo, voglio solo la soddisfazione di sapere cosa si prova ad appoggiartelo" mi chiese.Accettai, gli dissi di sedermi sulle mie cosce e lui mi obbedì, allungai le mani lungo i fianchi e mi allargai le natiche mostrandogli l'ano, lui si afferrò il cazzo, lo scappellò e cominciò a strofinarmelo contro."Quando vuoi che smetta dimmelo pure" mi disse con tono rassicurante."No, tranquillo, fin qua mi piace" gli risposi.Poi d'un tratto lasciai andare le natiche che tenevo divaricate con le mani, le quali andarono ad avvolgere la sua asta, lui si distese di nuovo sopra di me e adesso ero li, sotto di lui col suo cazzo appoggiato al buco del culo e la sua cappella umida che me lo aveva anche lubrificato, se solo avesse voluto spingere sarei stato letteralmente fottuto, ma la cosa in realtà non mi dispiaceva anche se avevo molta paura."Vuoi muoverti un po' su e giù senza entrare?" gli chiesi.Non rispose, cominciò a muoversi su e giù strofinando il suo cazzo fra le mie natiche e ad ogni colpo in avanti bussava contro il mio buco, finché di colpo sentii uno schizzo bagnarmi più di quanto non lo fossi già e lo sentii chiedermi scusa."Sei venuto?" gli chiesi."Non proprio, stavo per venire ma mi sono fermato, solo che mi è scappato uno schizzo, ti ho sporcato tutto" disse imbarazzato."Va beh, ormai continua e arriva fino in fondo"."Davvero posso?" mi chiese non credendo alle sue orecchie."Si, puoi, basta che tu mi prometta che non spingerai per entrare".Cominciò a muoversi ancora su e giù, la sotto ero tutto fradicio e sapevo che se avesse deciso di spingere non sarei riuscito a sottrarmi, ma la cosa continuava a piacermi ed eccitarmi.Poi un colpo arrivò più forte degli altri e la sua cappella si intrufolò dentro di me per un attimo provocandomi un dolore pazzesco, uscì preso dal ritmo ed entrò una seconda volta, dopo la quale si fermò senza uscire.Io rimasi per un attimo a bocca aperta senza nemmeno la forza di respirare, poi appena mi fui ripreso iniziai a urlare "toglilo, ma sei scemo?"Lui mi mise una mano davanti alla bocca per zittirmi e con altri due colpi ben assestati infilò dentro di me la parte di asta che era rimasta fuori.Tentavo di liberarmi e di mordergli la mano con la quale mi tappava la bocca ma non ci riuscivo, in realtà non volevo riuscirci perché dopo le prime fitte la sensazione del suo cazzo dentro di me non era poi così male, anzi, era proprio come me l'ero sempre immaginata: "magnifica"!Continuò a scoparmi violentemente senza accorgersi che, in realtà, se mi avesse tolto la mano da davanti alla bocca non avrei più protestato e io lo lasciai fare perché, tutto sommato, quella sensazione di sottomissione mi piaceva ed inoltre non avevo ancora deciso se una volta finito avrei finto di essere arrabbiato o compiaciuto per quello che mi stava facendo.Il ritmo dei suoi colpi dentro di me faceva strofinare il mio cazzo contro il lenzuolo e la sua cappella colpiva giusto contro quel punto che poi scoprii essere la prostata e che, in futuro, mi avrebbe regalato tanti begli orgasmi a mano libera, fatto sta che senza rendermene conto un orgasmo mi colse all'improvviso e gli macchiai tutto il letto, lui però non se ne rese conto, era convinto che i gemiti fossero dovuti al dolore e continuò a scoparmi senza pietà, convinto di farmi male ed ignaro del piacere che mi aveva appena regalato, finché sentii il suo cazzo esplodere dentro di me e riempirmi.Subito il suo atteggiamento aggressivo scomparve per far posto al suo solito fare gentile e rispettoso, tolse la mano dalla mia bocca, sfilò il suo cazzo ormai moscio dal mio culo e scese da sopra di me stendendosi su un fianco, io gli voltai le spalle e mi lasciai abbracciare da dietro, non dicevo nulla e mi sentivo un misto fra l'umiliato e l'appagato."Scusami, non so cosa mi è preso" mi disse.Di colpo sentii l'esigenza di correre in bagno così mi alzai scappando dal suo abbraccio, andai a sedermi sul water e scaricai tutto quello che mi aveva buttato dentro, poi presi la carta, mi pulii e notai che contrariamente a quanto mi aspettavo non c'era nemmeno una macchia di sangue (temevo che mi avesse procurato chissà quali danni).Passai dal water al bidet e cominciai a lavarmi quando sentii la porta aprirsi e lo vidi entrare."Va via!" gli urlai.Uscì subito dal bagno, io finii di lavarmi e tornai in camera."Scusa, davvero, non volevo" mi disse nuovamente."Oh no" risposi "tu volevi eccome"Farfugliò qualcosa tentando di giustificarsi poi andò a sua volta in bagno a pulirsi.Appena uscì dalla stanza mi scappò un sorriso, in effetti non mi aveva fatto poi così male, mi era piaciuto, avevo goduto e avevo già deciso che l'avremmo fatto ancora.Tornò in camera e io ero ancora nudo sul letto ad aspettarlo, lo guardai fingendomi arrabbiato e lui disse di nuovo: "scusa, ti ho fatto una cosa bruttissima, me ne rendo conto, posso fare qualcosa per rimediare?".Presi il cuscino, glielo tirai addosso e gli dissi: "si, fammelo anche domani, scemo!".Da quel giorno quasi tutti i pomeriggi andavo da lui a prendere la mia dose di cazzo, rimase il nostro segreto ed avemmo la fortuna di dividere la stanza dell'appartamento per tutto il periodo dell'università.
02-14-2022, at 02:05 PM
Alýntý
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