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Sedici anni - Capitolo 4

 
Post #1


Sedici anni - Capitolo 4Capitolo 4Mi svegliai al mattino e mi accorsi di essermi addormentato vestito. Era una giornata calda, ero in un bagno di sudore ed i miei occhi erano appiccicosi.Fuori era una bella giornata ma io ero triste sapendo che ero vivo ed avrei continuato a vivere senza il mio bel innamorato. Come poteva una cosa così meravigliosa e sorprendente come l?amore essere così crudele e doloroso?Mi trascinai fuori dal letto, mi tolsi i vestiti umidi e puzzolenti e mi diressi alla doccia. Era bello sentire l'acqua fresca. Normalmente avrei passato molto tempo a goderne, ma non riuscivo a pensare ad altro che alla faccia ferita di Alessandro, la sua voce era piena di dolore mentre profferiva le peggiori parole che avessi mai sentito per ferirmi. Misi la testa sotto la doccia per riempirmi di acqua le orecchie, sperando di cancellare la sua voce.Ora ero di fronte allo specchio, fissando i miei grandi occhi marroni, sperando di trovare qualche risposta o conforto. Il telefono suonò e mi svegliò dalla mia trance di depressione. Sentii Matteo rispondere e poi venne a bussare alla porta del bagno."Ehi, ha appena chiamato Alessandro, ha detto che vuole che tu stia da lui questa notte" Disse. Per un momento pensai quanto Matteo era all?oscuro di tutto, se solo avesse saputo che suo fratello era bisex, se solamente avesse saputo che aveva appena parlato al telefono con l?innamorato di suo fratello, se solo..... aspetta un minuto... Alessandro voleva che restassi da lui? La mia mente ed il mio cuore cominciò a correre, cosa voleva? La speranza riprese il sopravvento ma poi mi vidi riflesso nello specchio e vidi il piccolo anello d?argento nella collana. Il mio cuore si spezzò di nuovo mentre la realtà mi colpiva brutalmente. Probabilmente voleva solo indietro l'anello. Era di suo padre ed io potevo capire che lo volesse indietro. Lentamente me lo tolsi per la prima volta da dove Alessandro l?aveva messo intorno al mio collo. Ero là senza vestiti ma per qualche ragione mi sentivo più nudo che mai di fronte alla mia vita. Cominciai a pettinarmi i capelli bagnati ma quando mi guardai negli occhi nello specchio, scoppiai a piangere.Pensai a tutte le cose che Alessandro ed io avevamo condiviso nel breve tempo trascorso insieme. La mia sensazione quando compresi che ero innamorato di lui, l'incredibile liberazione nella sua camera da letto la prima notte che facemmo l?amore. Ed ora dopo solo una breve settimana era tutto finito.Mi vestii e mi preparai per uscire ma lo facevo con fatica. Sapevo che una volta arrivato da Alessandro ed avergli reso la collana, tutto sarebbe finito. Restai seduto nella mia stanza per quella che sembrò un'eternità. Pensavo a quanto profondamente l'amavo, il mio primo vero amore. Piansi per il dolore di sapere che il mio unico amore al mondo mi aveva accusato di avergli fatto perdere il suo amico e per tutti i problemi che ora avrebbe dovuto affrontare. Perché doveva accadere tutto questo? Io avevo solo tentato di aiutarlo a superare i problemi in modo da poter restare insieme. Perché mi biasimava tanto? Era Cristian che ora l'odiava. Essere amico di quello stronzo era più importante del nostro amore?Senza che me ne accorgessi le mie lacrime cominciarono ad asciugarsi. Lentamente avevo smesso di sentire la perdita e cominciai a sentir crescere la rabbia. Alessandro aveva respinto il mio amore senza pensare di come mi sarei sentito io. Mi aveva sbattuto la porta in faccia quando avevo più bisogno di lui. Se voleva strapparmi il cuore dal torace e gettarlo via, allora non avevo bisogno di lui. Se voleva indietro l'anello, poteva averlo, glielo avrei infilato in gola! Incazzato afferrai la collana e mi avviai. Le mie emozioni mi roteavano intorno come un tornado. Nel mio profondo lo amavo ancora, ma nel mio furore volevo fargli male come lui mi aveva fatto male.Arrivai alla sua porta e bussai con forza. Attraverso il vetro vidi Alessandro venire nell?anticamera dalla cucina. Si fermò per un secondo con un?espressione quasi sorpresa sul viso quando mi vide. Non aspettai che si avvicinasse alla porta, l?aprii ed entrai fermandomi a un metro da lui. Nessuno di noi parlò, non sapevamo cosa dire. Il vedere la sua bella faccia quasi mi fece ricredere, ma resistetti e mostrai la faccia più adirata possibile per tentare di nascondere i sentimenti che lentamente si stavano formando in me. Avevo un groppo in gola ma respirai profondamente e parlai per primo."Penso che sia questo che volevi" Dissi facendo penzolare la collana dalla mia mano: "Tu non vuoi un tuo ragazzo, per cui prendila."Avrei voluto tirargliela con forza ma mi limitai a lanciargliela in modo che la bloccasse contro il suo torace. Lui abbassò lo sguardo sull?anello d?argento e l'espressione triste sul suo viso cambiò, chiuse gli occhi e si morse il labbro inferiore. Sembrava arrabbiato ed io mi chiesi se stava per ordinarmi di uscire o magari anche colpirmi, ma i miei veri sentimenti stavano per prendere il sopravvento. Era così maledettamente grazioso quando si mordeva così il labbro. Alessandro si avvicinò e mi guardò negli occhi."Non fare.... riprendilo!" Disse rimettendomi la collana intorno al collo. Io guardai la sua mano che toccava il mio torace, poi nei suoi occhi da bambino. Non potevo fingere più a lungo, lo amavo ancora con tutto il mio cuore e la mia anima. Le lacrime cominciarono a rotolare giù per le mie guance e ci abbracciammo stretti.?Come mi spiace!" Bisbigliò nel mio orecchio tra i singhiozzi: "Non avrei mai voluto farti male, io ti amo."Io non riuscivo a parlare. Tenni il suo giovane corpo sodo stretto contro di me, sfregai le mani su e giù sulla sua schiena e lentamente seppellii la faccia nei suoi capelli, inalando il loro dolce profumo di fragola. Chiusi gli occhi ed assaporai il momento di essere nelle mie braccio del mio amore.Improvvisamente il momento fu interrotto da una macchina che parcheggiava. "Dannazione!" Sospirò lui rilassandosi tra le mie braccia ed appoggiando la testa alla mia spalla: "Mamma torna a casa!?"Ehi, andiamo a casa mia, non c?è nessuno. Potremo giocare Gran Turismo" Dissi astutamente."Ma tu non hai la Playstation" Disse lui guardandomi confuso. Non dissi nulla ed improvvisamente lui si illuminò ed il sorriso tornò sul suo viso.Sua mamma era carica di borse e noi la aiutammo a scaricarle, ogni volta che andavamo dalla macchina alla casa ci scambiavamo sorrisi, condividendo i nostri pensieri ed emozioni senza una parola. Era come innamorarmi di lui completamente, anzi ancora meglio."Rimani a pranzo?" Mi chiese sua mamma mentre mettevo una borsa sulla tavola vicino a lei guardandomi con il suo solito sorriso materno, poi gettò uno sguardo alla mia collana. Ora sapevo da chi aveva preso quel sorriso Alessandro. Il mio cuore si fermò e sudai freddo! Rapidamente infilai la collana nella camicia prima che lei mi guardasse di nuovo con un'espressione un po? confusa. Io tentai un sorriso mentre cercavo di calmarmi."Ehi, mamma, vado a casa di Giorgio, non so quando ritornerò" Disse Alessandro entrando: "Mangerò là" Disse sorridendomi e leccandosi leggermente le labbra. Il mio cuore si fermò di nuovo!Stavamo decisamente scherzando col fuoco. Mi sembrava che fossimo sempre sul punto di essere scoperti. Chiaramente doveva trattarsi della mia mente paranoica, voglio dire, nessuno sapeva di cosa stavamo parlando, no? Ma io avevo sempre paura di essere scoperto. Non per il fatto che si sapesse il mio segreto, ma perché avevo paura di perdere Alessandro.Camminando verso casa mia non ci scambiammo una parola. Non ce n?era bisogno, bastava un?occhiata ed uno immediatamente conosceva i pensieri dell?altro. Ed io non avevo problemi a guardare Alessandro. Era così bello, il sole faceva splendere come fuoco i suoi morbidi capelli, la sua pelle ramata emetteva calore, il suo sorriso faceva aprire quelle morbide labbra rosa mostrando i denti bianchi. La t-shirt larga pendeva sciolta sul suo piccolo corpo agile ma si capiva che sotto c?era un giovane corpo sodo che stava diventando quello di un uomo. I suoi shorts corti mi eccitavano. Potevo solo pensare di prendere quel bell?innocente ragazzo e portarlo nel bosco dove poter fare l?amore lentamente, sdraiati sull'erba morbida, vicino ad un tranquillo ruscello. Ad ogni passo il miei pantaloncini diventavano più stretti ed il mio passo un poco più rigido.Arrivati a casa andammo nella mia stanza ma per qualche ragione non ci gettammo uno sull?altro come al solito. Nessun bacio furioso, appassionato, nessun accarezzare nervoso, sembravamo così calmi e rilassati. Accesi lo stereo e ci sedemmo sul mio letto appoggiandoci indietro. Aspettammo e chiacchierammo quietamente, quasi stessimo aspettando un segnale. Era come una prima volta per noi, ma non eravamo spaventati o nervosi, eravamo rilassati, in pace, solo felici di essere insieme ed innamorati.Restammo sdraiati guardandoci di quando in quando, con occhi innamorati e sorridenti. Misi un braccio intorno alle sue spalle e lo tirai più vicino a me. Eravamo sdraiati sulla schiena appiccicati, girammo la testa, le nostre facce erano separate da meno di due centimetri. Potevo sentire il suo caldo respiro sul mio viso, potevo vedere l?attesa e l?amore nei suoi occhi. Le mie labbra si aprirono leggermente e mi chinai per appoggiarle alla sua bocca in attesa. Le punte delle lingue si toccarono e giocarono tra loro mentre le nostre mani si muovevano lentamente sul corpo dell?altro.Strofinai il suo torace attraverso la stoffa sottile della sua t-shirt mentre le sue dita sbottonavano lentamente la mia camicia e me l?aprivano. La sua piccola mano morbida scivolò sulla mia pelle nuda. Prese l?anello penzolante della mia collana e me lo strofinò sul torace prima che la punta delle sue dita trovasse i miei capezzoli. Le mie mani carezzavano la sua schiena mentre gli alzavo la t-shirt, interrompemmo il contatto delle labbra solo per permettermi di fargli passare la maglietta dalla testa. Le nostre bocche tornarono ad incontrarsi ed Alessandro si posizionò su di me, i nostri toraci nudi si toccavano. Lo abbracciai e rotolammo, ora era sulla sua schiena. Le mie labbra si mossero dalla sua bocca al suo collo e scesi baciando al suo torace, leccando i suoi piccoli capezzoli duri. Lentamente gli tirai giù i pantaloncini, lui alzò le anche per permettermi di sfilarglieli. Arrivato ai suoi piedi mi sfilai pantaloncini e mutande e li buttai sul pavimento. Strisciai di nuovo su baciandogli lo stomaco stretto mentre le mie dita scivolavano nella cintura dei suoi boxer e glieli toglievano. Mi sdraiai vicino a lui, passai le dita tra i suoi morbidi capelli rossi, baciando le sue calde, dolci labbra. L?altra mano scese sul suo torace a cercare il suo cazzo gonfio e carezzandolo delicatamente. Respirò bruscamente quando sentì la mia mano sul suo sesso e aspirò il fiato dalla mia bocca.Scivolai giù strofinandomi lungo il suo corpo nudo e mi posizionai tra le sue gambe. Baciai l'interno della sua gamba mentre davo lenti colpi amorosi con la mano. Le mie labbra trovarono le sue palle e ne presi una per un po? in bocca. Presi la cappella rosa e palpitante nelle mie labbra, lavorando la punta e la cresta sensibile. Lui respirava pesantemente e gocciolava pre eiaculazione, oh che dolce sapore aveva! Delicatamente presi sempre più del mio innamorato nella mia bocca. Lo massaggiai con la lingua, lo succhiai, muovevo la testa su e giù carezzandolo con le labbra. Alzai gli occhi e vidi la sua faccia. I nostri occhi si incontrarono e vidi la stessa espressione amorosa della nostra prima notte, quando l'avevo penetrato per la prima volta. Il mio cuore si gonfiò d?amore e volli dargli il piacere della sua vita. Volli darmi a lui in ogni possibile modo, fisico, mentale, spirituale. Salii lentamente su di lui, i nostri cazzi bagnati si accarezzarono. Baciai le sue labbra ed il collo, mordicchiai il suo orecchio, e poi gli dissi piano: "Alessandro... prendimi... ti voglio dentro di me."Sentii il suo torace alzarsi e scendere sotto di me mentre lui sospirava pesantemente, le sue mani carezzarono il mio corpo e cominciarono a mettermi in posizione. Ci sdraiammo su di un fianco con la mia schiena verso di lui, il suo torace pigiato contro di me. Sentivo i suoi piccoli capezzoli che mi carezzavano la pelle. Il suo braccio scivolò sotto di me, la sua mano sfregò il mio torace e mi tirò più stretto contro di sé. L?altra mano scese sul mio culo e sotto la mia gamba che alzò spingendo il mio ginocchio al mio torace. La mano avvolse il mio cazzo e mi massaggiò. Sentii la sua erezione ancora bagnata della mia saliva. Posizionò la cappella gonfia contro il mio ingresso e cominciò quei piacevoli, lenti ed aggraziati movimenti delle anche. Io tentai di rilassarmi ma ansimai forte quando lo sentii spingere dentro di me facendo scivolare la sua giovane virilità in una parte di me che nessuno aveva mai toccato prima. Ma il dolore o il disagio se ne andarono rapidamente via rendendomi conto che stavo soddisfacendo il mio innamorato e che lui stava prendendo la mia verginità. Alessandro era completamente dentro di me, i miei muscoli lo afferravano con forza. Era grande sentirlo dentro di me. Delicatamente cominciò a spingere le anche, carezzando i miei interni con suo bel pene. Mi baciò la nuca e le spalle. Io precipitai in uno stato di completa confusione, sommerso da lui, io ero completamente sotto il suo controlli ed alla sua mercé. La sua mano che mi carezzava, il suo cazzo che spingeva dentro di me, i nostri corpi appiccicati in quell?abbraccio di passione. La mia testa roteava per delle sensazioni che non avevo mai immaginato. Continuò a pompare nel mio buco stretto, le sue mani che mi spingevano verso l?orgasmo. Lui respirava pesantemente nel mio orecchio, il suo torace si alzava dietro di me, le sue anche muovevano il suo cazzo dentro e fuori, dentro e fuori. Mi stavo avvicinando all?orgasmo quando i movimenti di Alessandro persero il loro ritmo. La sua voce divenne tesa ed in un anelito di lussuria mi bisbigliò in un orecchio: "Oh, Giorgio, oh baby, sto per venire!"In quell?'istante esatto sentii il primo fiotto di sperma caldo dentro di me, io esplosi nella sua mano. Lui spinse dentro di me con maggior forza, il suo corpo si irrigidì, la sua testa frustò indietro, i miei interni l'afferrarono con forza, il suo caldo succo mi riempì, il mio sprizzò sopra le lenzuola ed esplosi in un orgasmo che quasi mi fece svenire. Tremammo e ci agitammo uno sopra l'altro come se un terremoto stesse scuotendo la casa, come se stessimo tentando di mantenere l?equilibrio. Lentamente ci calmammo e rilassammo, sempre abbracciati stretti. Eravamo esauriti e coperti di sudore. Alessandro continuò baciare il mio collo, ma i suoi baci ora erano più morbidi, teneri e calmi. Era ancora dentro di me, ma ora sembrava che quel posto gli appartenesse. In quel momento il mondo non esisteva. L'unico mondo che conoscevo era il mio letto, dove due ragazzi erano diventati una cosa sola, condividendo i loro cuori e corpi come non era mai stato prima. E ora, sdraiati nelle braccia dell?altro, si crogiolavano nel caldo bagliore dell?amore, un amore spostatosi al livello più alto.
05-31-2021, at 01:29 AM
Alýntý
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