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DurumOffline
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Domattina si lavora

 
Post #1


Domattina si lavoraDovresti già essere a letto per riposare qualche ora. Domani mattina c'è da lavorare.Cosa ci fai seduta in macchina Exhibia?Perché hai parcheggiato a lato di questa strada così buia e così poco trafficata e con due alti muri da una parte e dall'altra? Perché continui a guardare nervosamente i tre specchietti? Perché riesci a sentire il tuo cuore che batte così forte senza un apparente motivo? Sei qui da quindici minuti ormai e non hai visto altro che un furgoncino passare sparato, sai di essere sola eppure sembri avere paura. Paura, ma di cosa?Ho capito Exhibia, non è solo paura! C'è del fermento in te. Mille "se" ti passano per la testa, ti chiedi se quello che stai facendo non sia pericoloso, ma lo vuoi fare, senti di poterlo fare perché ne hai bisogno. È il tuo essere Exhibia che te lo ricorda ogni momento.È sempre più tardi, altri cinque minuti di sonno in meno e cominci a pensare che sia tutta una grande cazzata, così guardi i tuoi vestiti abbandonati sul sedile del passeggero. Tutti i tuoi vestiti."Va bene, farò la brava", dici ad alta voce prendendo la maglietta larga e comoda da togliere e da mettere. Te la rigiri tra le mani cercando il verso giusto, nel frattempo guardi gli specchietti un'altra volta, poi parli con te stessa, ancora ad alta voce senza rendertene troppo conto."Ancora cinque minuti", dici lasciando cadere la maglietta sui pantaloncini, "Poi vado". Ma sai che stai mentendo, sai che non te ne andrai dopo cinque e nemmeno dopo dieci minuti. Tu sei Exhibia e non puoi andartene senza esserti esibita. Sei venuta qui apposta, dopotutto.Un'auto. L'unica che hai visto passare in tutto quel tempo interminabile rallenta talmente tanto da farmi fermare il cuore. Sembra volersi fermare all'altezza del tuo finestrino costringendoti a raggomitolarti tutti i vestiti sul seno. Ci sono due persone a bordo, riesci a vederle di sfuggita. Per tua fortuna l'auto prosegue ancora qualche metro e si ferma. Rimani immobile fingendoti invisibile, coni seni coperti e il respiro bloccato per l'ansia.Si scambiano un bacio veloce e la portiera si apre."Oh cazzo. Cazzo cazzo cazzo", sai che se si voltasse ti vedrebbe, ma non è così che volevi che fosse, non con la una fidanzata presente. La macchina riparte lenta come era arrivata, la mascella ti fa male per quanto l'hai tenuta stretta. Osservi.Il ragazzo cerca nella borsa a tracolla le chiavi della sua auto, quella parcheggiata proprio davanti alla tua, senza mai voltarsi nella tua direzione. Sei ancora troppo tesa e ti costringi a rilassare tutti i muscoli. Lentamente lascia cadere i vestiti al loro posto. E sei nuda. L'auto che ha lasciato proprio davanti a te la possibile "vittima" sparisce per sempre. Gli specchietti non riflettono altro che il solito, l'occasione è unica e irripetibile per quel luogo e per quella notte.Fase numero uno: accendere la lucina dell'abitacolo.Fase numero due: accendere il display del telefono e muoverlo per farlo notare.Se ancora non hai raggiunto il tuo obbiettivo e rischi che il ragazzo si infili in macchina senza nemmeno percepire la tua presenza, allora devi per forza passare alla fase successiva.Fase tre: girare le chiavi facendoti sentire per forza. Girarle ancora per spegnere l'auto mentre lui si volta a guardare.Cosa può vedere da lì? Poco, forse niente, ma il tuo essere Exhibia approva. La tua agitazione cresce, il tuo calore anche. La tua "pazzia"? Sì, anche lei."Oh cazzo, è anche carino", pensi mentre scavalchi la leva del cambio e ti siedi sui vestiti. Ora ti ha visto, ne sei sicura. Vedi le frecce che lampeggiano per pochi attimi quando lui schiaccia il tasto del telecomando. Apre la portiera, si toglie la borsa e la posa. Ma non si siede."Catturato", pensi mentre l'anima sconvolta ti elettrifica ogni millimetro di pelle. Lui ti guarda indeciso sul da farsi, poi gira attorno alla sua auto. Apre la portiera del passeggero, ti guarda ancora, fa sparire la testa nell'auto, ma poi ne riesce deciso a fumarsi una sigaretta restando sul marciapiede. Chissà perché.Exhibia, tu sai che per lui dev'essere strano, surreale, ma lo stesso ti chiedi perché cazzo non si avvicini per vederti meglio. Certe volte ti basta il giusto gesto per accenderti, proprio come un fiammifero. Una carezza all'interno della coscia col pollice che sfiora le grandi labbra. Ed è fuoco.La stessa mano che scende per cercare e poi trovare la leva giusta, la tua schiena che si stende all'indietro insieme al sedile, la visuale oltre il cruscotto che si restringe fino a quando di lui non puoi vedere altro che lo sbuffo di fumo salire in aria e scomparire. Una carezza, poi un'altra, le tue dita che cominciano a litigare tra di loro per chi ti provoca il piacere più intenso."Non hai controllato gli specchietti", riesci a pensare in un micromomento di lucidità, ma poi trai la conclusione che non te ne frega un cazzo. Tutto quello è troppo bello, troppo eccitante.Il ragazzo entra nel tuo campo visivo con estrema indecisione, ma quando capisce la tua posizione e il tuo fare, aumenta il passo e si ferma proprio davanti al finestrino. La sua irrequietezza è palpabile e la tua stupidità forte come non lo era stata dall'estate scorsa.Per quando poco ti è possibile ruoti verso di lui per regalargli una vista ancora migliore della tua sbrodolina. Lui non è molto alto, ma ha un viso affascinante con quella sua mascella predominante e le sue labbra sottilissime contornate da una finissima barba curata. La camicia azzurra poco aperta sul petto lascia intravvedere i suoi peli carezzevoli, la sua fibbia luccicante mantiene un'elegante pantalone nero. La parola giusta l'hai già pensata. Affascinante. Una volta tanto.E come al solito è quando le carezze diventano penetrazioni che il tuo essere Exhibia diventa il tuo essere porca. E ci dai dentro, sempre più a fondo, sempre più veloce, ascoltando con immenso piacere i rumori bagnati che la tua figa produce. Si accende una sigaretta e nemmeno hai bisogno di pensare al da farsi. Sei Exhibia dopotutto, sai come deve funzionare, il coinvolgimento è tutto.Ti allunghi in una posizione innaturale per dare un giro di chiavi con la sinistra e con la destra per schiacciare il bottone del finestrino. Tre o quattro centimetri, questo è lo spazio che apri, sufficiente per fare uscire indice e medio per raccattare la sigaretta che lui ti passa senza toccarti. Ripeti il gesto altre due volte, la prima per prendere l'accendino e la seconda per ripassarglielo. Riprendi a scoparti con le dita gettando verso di lui tutto il fumo che aspiri, poi l'azione che tu stessa non ti aspetti. E che ti piace da morire.La sigaretta accesa passata sull'apertura bagnata, il filtro che entra e si impregna dei tuoi odori, e le dita che gliela porgono oltre il finestrino.Quanto ti eccita tutto questo Exhibia? Quanto godi nel vederlo gettare la sua sigaretta e gustarsi le tue voglie attraverso la tua? Tanto. E lui che fa? Niente?No. Finalmente lo vedi passarsi una mano sui pantaloni, lo vedi tastare e premere e pensi che se fosse carino anche lì sotto... magari....E con quel pensiero l'eccitazione raggiunge livelli così alti che non ti consentono più di trattenere il volume dei tuoi gemiti. In un susseguirsi di vocali vedi il ragazzo appoggiare le dita nella fessura dei finestrino. "Voglio toccarti", dicono quelle dita, "voglio leccarti", dicono le sue labbra rimaste senza filtro."Lo faccio", pensi dopo aver sentito passare un'auto e aver controllato al volo i dintorni, "mio Dio lo sto per fare".Ma tu non sei una porca qualsiasi, se lo fossi ti basterebbe andare in una discoteca qualsiasi con una minigonna per scoparti il mondo, tu sei Exhibia, non puoi essere banale.Gli sorridi e ti sposti al posto di guida, dopo una veloce occhiata alla strada apri la portiera e scendi. Completamente nuda fai il giro dell'auto, anche il marciapiede dove incontri il ragazzo è deserto."Ciao", è tutto quello che dici prima che le sue mani ti finiscano addosso. Dietro, davanti, ovunque in quello che più che un primo incontro sembra un abbraccio. E lui non parla! Farfuglia giusto qualcosa di incomprensibile mentre dalla foga per poco non ti butta a terra. Vorresti aprire la portiera per sederti a gambe larghe, ma lui è già accovacciato con le mani tra le mie chiappe e la carrozzeria e la bocca tra le tue anche spalancate."O dio lo sto facendo", ti dici più e più volte guardando di qua e di là in cerca di un intruso. Intruso, che brutta parola. Mentre la sua lingua si insinua e rumoreggia ti immagini in una frazione di secondo un "intruso" che vedendovi si abbassa i pantaloni e si mette a masturbarsi.Guardandovi.Avvicinandosi.Toccandoti.T i rendo conto di aver perso il controllo, cerchi la maniglia della portiera come se fosse un simbolo di lucidità mentale, ma proprio in quel momento le sue labbra e la sua lingua si staccando da te e tu gli afferri la testa riportandolo immediatamente al suo dovere."Affanculo tutto", pensi tirandolo ancora più forte, "leccala".Passa del tempo, non sai quanto perché sei troppo coinvolta, senti che stai per godere e sai che sarebbe l'unico modo per darti un freno assolutamente necessario."Freno? Ma quale freno!" Lo scansi e apri la portiera, ti siedi questa volta con le ginocchia unite. Lui dice qualcosa ma tu non lo recepisci. Gli abbassi la lampo già sentendo sotto il palmo della mano una certa durezza. Col suo aiuto riuscite a liberare l'uccello. Non è lungo, non è grosso, ma è carino, proprio come lui. Un pezzo di marmo abilmente scolpito. Ed è profumato."Sia lodato, sempre sia lodato". Guardi un po' di qua con il timore di vedere qualcuno, guardi un po' di là con la voglia di vedere qualcuno, poi in un solo momento ti ritrovi schiacciata contro di lui. Piacere naso. Piacere mio ombelico.Il suo glande ti solletica la gola ad ogni passata mentre più sotto l'orgasmo che stava per arrivare non sembra voler aspettare. Così, senza lingue, mani o cazzi carini, rischi di godere. A malincuore smetti di regalargli quel pompino così tanto rischioso quanto soddisfacente per entrambi, sollevi lo sguardo e gli chiedi desiderosa di prendere un preservativo."Non ne ho", ti dice luicol volto che già sa di rammarico. Gli sorridi per farlo stare meglio, dopotutto è una vita che lo sai: la penetrazione vera e propria può essere la ciliegina sulla torta, ma può anche essere noiosa.Torni a separare le ginocchia e riprendi a toccare te con una mano e lui con l'altra, senti l'orgasmo salire prepotentemente così decidi di ampliare il suo piacere. Lo avvolgi tra le tue labbra e succhi andando avanti e indietro, ascolti le sue mani giocare con le coppe dei tuoi seni e con le punte arroventate dei tuoi capezzoli. Fai crescere il ritmo fino a far diventare il pompino forsennato, gli manca poco e te lo comunica, a te manca un niente. Te la sfreghi con rapidità e sei costretta a tirare la testa all'indietro quando arrivi condendo l'atmosfera di guaiti impossibili da trattenere. Nel mentre la tua mano non smette di di muoversi senza più alcun ritmo attorno al suo pezzo di marmo.E gode anche lui, ti piace vedere i suoi muscoli fargli fare movimenti di s**tto mentre bianchi schizzi molto liquidi ti raggiungono il collo, il petto e la pancia. Ti lasci scappare ancora qualche carezza tra le gambe che ti si chiudono d'istinto ogni volta che cerchi di tenerle aperte. Lui parla e parla, ma non ti frega di cosa ha da dire, lo guardi darsi gli ultimi colpi di mano per svuotare fin l'ultima gocciolina e noti il suo viso rosso soddisfatto e imbarazzato allo stesso tempo.Il pisello gli si ammoscia piano, il pacco di fazzoletti sul cruscotto è provvidenziale. Questo è il momento peggiore e lo sai bene. Devi salutarlo, devi fargli capire che non ci saranno altri incontri o scambi di telefono, il bello d'essere Exhibia è anche questo.Mentre ti rivesti al volante della tua piccola auto lo vedi raggiungere la sua, alzare la mano in gesto di addio e allontanarsi."Peccato, era anche carino", pensi mentre ti metti in viaggio con la radio accesa. Non hai più molte energie residue, ma poco importa, tra non molto sarai nel tuo letto dove potrai fare solo una delle due cose a scelta. La prima sarà addormentarti perché domani si va a lavorare. La seconda, molto più probabile, sarà chiudere gli occhi per rivivere l'incontro, a pensare a come le cose sembravano andare per il peggio, ma poi come grazie a un colpo di fortuna, una ragazza ha abbandonato il suo fidanzato proprio davanti a te. In questo caso sarà inevitabile toccarti sotto le lenzuola.----------Eccomi tornata. La primavera è sbocciata più calda che mai ed io mi sento rinata. Ecco la mia nuova avventura per le vie di Genova. Chiedo scusa in anticipo per la terza persona che ho usato in tutto il racconto, è un'esperimento di scrittura, spero non mini l'immersività della vicenda.Ancora una piccola nota. Così come gli altri racconti, a meno che non sia chiaramente scritto, parlano di fatti realmente accaduti.Un saluto a tutti e... ci vediamo presto. Exhibia.
05-31-2021, at 01:29 AM
Alıntı
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