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lezioni private....? (parte 1)

 
Post #1


lezioni private....? (parte 1)Come ogni racconto che si rispetti, cominciamo con una descrizione del protagonista. Cioè io!Premetto che non sono mai stato quello che si definirebbe ?un gran figo?? alto 1,73 cm, circa 65kg, capelli biondi (leggermente riccioli, ma sempre corti) occhi azzurri? con un bel paio di occhiali sopra (che mi accompagnano dalle medie, ormai)? che altro? Fisico normale. Spesso e volentieri vestito con jeans e maglietta, insomma abbastanza anonimo. Mi è sempre stato detto che sono un ?bel ragazzo?, ma come dicevo prima, non di quelli che attirano subito l?attenzione e che attirano sguardi per strada. Il classico ragazzo nella media, direi.All?epoca avevo 25 anni, e come secondo lavoro davo ripetizioni ad un ragazzino di 17 anni, Gianluca, che faticava a superare lo ?scoglio? della scuola superiore. Per dirla tutta, a 17 anni era ancora in seconda superiore, oltretutto in una scuola piuttosto facile. L?avevo seguito per parecchio tempo, quindi ormai ero abbastanza in confidenza con il resto della famiglia. Quella sera in particolare dovevo passare da casa sua per ritirare i soldi delle ripetizioni e fare un attimo il punto della situazione, visto che la situazione non era delle più rosee.Mi presentai puntuale come al solito e ad accogliermi trovai la sorella di Gianluca, chiara. Poco più grande di lui, al secondo anno di università, era proprio un bel vedere. Totalmente l?opposto di suo fratello? altra e longilinea, una figura sinuosa e aggraziata, un viso dolce in cui brillavano un paio di occhi azzurro chiaro, contornati da una chioma bionda e lunga. In quel momento era vestita da casa, con tuta e maglietta, e i capelli legati in una coda di cavallo che lasciava scoperto il collo e la nuca, mettendo in risalto la pelle bianca? inutile dire che era molto carina anche in quella tenuta ?casalinga?. Mi fece entrare in casa e sedere in salotto, dove stava finendo di studiare per un esame.?scusa, mia madre e Gianluca sono in ritardo? puoi aspettare 5 minuti o è un problema??chiaramente non era un problema, soprattutto se lo passavo ammirando quella bellezza. Notai che dalla tuta si poteva vedere il contorno delle mutande, e aveva un sedere bello tondo nonostante il fisico slanciato. Sotto la maglietta invece era evidente la mancanza del reggiseno, e la sagoma dei capezzoli era ben visibile. Data la scarsa dimensione delle tette evidentemente non trovava fondamentale il reggiseno, ma immagino che non sapesse che sarei passato, visto che notai un lieve imbarazzo mentre mi passava davanti.Passarono i 5 minuti e arrivò Sandra, la madre di Gianluca, senza il figlio, che a quanto pare aveva avuto un contrattempo e quindi sarebbe rimasto fuori ancora qualche ora. Oppure, semplicemente non aveva voglia di sorbirsi i nostri discorsi e quindi aveva trovato di meglio da fare.Chiara salutò e andò in camera a prepararsi per uscire, e rimasi solo con Sandra, che nel frattempo era andata a cambiarsi velocemente per mettersi qualcosa di più comodo. Indossava un vestito semplice, leggermente scollato, che arrivava fino al ginocchio. Più bassa della figlia, la madre poteva comunque vantare una silhouette di tutto rispetto, considerando i sui 45 anni circa. Certo, non era tonica e slanciata come chiara, ma compensava con un seno abbondante e con una curva di fianchi notevole. Capelli a caschetto scuri, occhi castani e occhiali tondi, un viso piacevole, soprattutto quando sorrideva. La cosa che mi piaceva di più però era la voce, che era ancora quella di una ragazzina, dolce e squillante. Oltretutto un paio di bottoni della scollatura lasciavano intravedere parte del seno, che di sicuro faceva invidia alla figlia.Ci sedemmo al tavolo e cominciammo a parlare. Le feci notare i progressi, seppur lievi, del figlio, dicendole che forse quest?anno sarebbe riuscito a farsi promuovere. Anche se in ogni caso il lavoro da fare era ancora parecchio? Gianluca non era autonomo nello studio, non aveva metodo e soprattutto temo gli interessasse bel poco di andare bene a scuola. Purtroppo il bel sorriso di Sandra sparì, lasciando spazio ad una espressione triste e rassegnata. ?non mi dici niente di nuovo? mi sono accorta anche io che Gianluca non la prende nel modo giusto, anzi??cominciò a raccontarmi cosa le avevano detto i professori all?ultimo colloquio, e il quadro che ne saltò fuori non era bello per niente. Oltretutto vari problemi familiari che avevano non facevano altro che gettare benzina sul fuoco. Purtroppo i genitori non riuscivano ad avere presa sul figlio, e il padre era molto più assente di quanto sembrasse. Non solo nei confronti del figlio, ma di tutta la famiglia? comprese chiara e Sandra. Inutile dire che lei si sentiva sola e abbandonata nelle questioni familiari, e che non riusciva a far fronte a tutto quanto.?almeno? disse, con ironia ?chiara non mi da troppi problemi?.?giusto? sembra proprio in gamba!? risposi io, trattenendo altri commenti che forse di fronte alla madre sarebbe stato meglio non fare.Cercai di consolarla come meglio potevo, cercando di farle capire che in ogni caso era una buona madre, e non era colpa sua se i problemi si accumulavano uno sull?altro, visto che lei faceva quello che poteva.Purtroppo lei rincarò la dose, dicendo che stava pensando quasi di chiedere la separazione, visto che ormai era come se fossero separati in casa. A quanto pare, il marito non aveva più attenzioni neanche per lei, mi disse, lasciando intendere che anche dal punto di vista fisico lui non era presente. Si sentiva sola, fallita come madre e pure poco attraente come donna.A quel punto presi coraggio e dissi che non era vero.?che intendi?? mi chiese, con una punta di malizia.?ce la metti tutta come madre? e non penso tu non sia attraente.?Sorrise appena, mi prese la mano e se la poggiò delicatamente sul seno. ?ti piace guardarmi le tette???sì.? Risposi, piacevolmente stupito della piega che stava prendendo la cosa.?vuoi vederle?? mi chiese.Non potevo rifiutare, e dopo aver sbottonato la scollatura, l?aprì quasi del tutto, mostrando il reggiseno che conteneva a malapena due seni veramente grossi. Sarà stata una quinta abbondante almeno.Sempre guidando la mia mano se la passò nella parte di pelle scoperta, morbida e liscia, e in mezzo ai due seni, compressi dal reggiseno.Ad un certo punto mi guardò dritta negli occhi e disse ?fammi vedere.??cosa?? chiesi io.?voglio vedere se ti sei eccitato. Voglio vedere il tuo cazzo.?Mi sbottonai i pantaloni e li calai fino alle caviglie. Dai boxer si intravedeva il rigonfiamento del mio pene, ormai parecchio sveglio. Cominciò ad accarezzarmi attraverso il cotone dei boxer, toccando l?asta e le palle, facendolo diventare completamente duro. Si sfilò il vestito dalle spalle, lasciando il busto scoperto, e mostrando il seno coperto dalla biancheria nera. A quella visione il mio cazzo sarebbe voluto saltare fuori da solo dai boxer, ma ci pensò Sandra, che delicatamente lo tirò fuori e cominciò a toccarmi come prima. ?ti piace?? disse, mentre lo stringeva con una mano e cominciava un lento movimento.?oddio, sì???siediti sul divano??obbedii, e mi sfilai i pantaloni del tutto. Si inginocchiò davanti a me, s si sfilò il reggiseno, liberando completamente le sue tettone. Erano leggermente cadenti, ma sicuramente messe bene per l?età. La forma era quasi perfetta, e i capezzoli erano belli turgidi, circondati due areole abbastanza grosse. Ebbi un fremito al cazzo quando vidi quel ben di dio? ?che meraviglia!? dissi, e Sandra, sorridendo, si avvicinò e cominciò a toccarmi. Era chinata davanti a me che stavo a gambe aperte, offrendole il mio cazzo e le mie palle, che non mancò di accarezzare. Con una mano mi segava e con l?altra mi accarezzava le cosce e le palle, stringendole dolcemente. Ogni tanto me lo strusciava sui seni, sui capezzoli, facendomi impazzire.Aumentò il ritmo, mentre la punta del mio pene si inumidiva, preludio di un orgasmo non troppo lontano. All?epoca non avevo rapporti sessuali regolari, quindi non ero molto abituato ad una cosa ?in carne ed ossa?. Sentivo che non sarei durato a lungo, e le mani di Sandra non aiutavano di certo. Cominciai ad ansimare, e lei non fece altro che accrescere il ritmo. Poggiò la cappella tra i seni, abbracciando totalmente il mio cazzo, e continuando a segarmi sempre più forte, guardando l?espressione di godimento che cresceva sul mio viso. Esplosi pochi secondi dopo, schizzando sperma sul suo collo, nell?incavo dei seni, sulle sue mani. Ero imbarazzato, non sapevo se avessi dovuto avvertirla o meno, ma la sua faccia sembrava compiaciuta.?sei venuto parecchio?? disse, guardando le sue mani e i suoi seni.?scusa?? balbettai io.?non ti preoccupare? in fondo era quello che volevo.? Disse sorridendo, poi prese un fazzoletto per pulirsi.Sfilò completamente il vestito, in piedi davanti a me, rimanendo totalmente nuda. Non indossava le mutande, e potei ammirare il suo sedere, ancora bello sodo anche se leggermente grosso. Si accorse che la guardavo con desiderio, e si mise a ridere.?mi mancava quel tipo di sguardo. È tanto che nessuno mi guarda così???bhè, anche prima quando ho visto la tua scollatura non ho potuto fare a meno di apprezzare?? ?mi fa piacere vedere che mi trovi attraente. Ho una voglia di essere toccata che nemmeno te l?immagini!?notai la sua figa quasi del tutto depilata, e vidi che era leggermente bagnata sulle grandi labbra. ?da quanto tempo non fai sesso?? mi azzardai a chiedere.?parecchi mesi ormai?? non che per me fosse diverso. Non avevo una ragazza, come dicevo prima non ero un adone, quindi le esperienze erano poche e rare. In breve saltò fuori che Sandra non faceva sesso con suo marito da quasi un anno, e per soddisfare i suoi bisogni si masturbava regolarmente, a volte anche in qualche chat con qualche sconosciuto. Era stata anche capace di mostrarsi in webcam, ma non si era sentita molto a suo agio. E tra un impegno e l?altro, non aveva avuto occasione di conoscere altri uomini dal vivo, senza contare che le conoscenze che aveva erano in comune con il marito, quindi sarebbe diventata una cosa complicata.?in verità anche io non ho molta esperienza, purtroppo? confessai. Mi venne la paura di non essere all?altezza di soddisfarla.?non ti preoccupare? fai quello che ti senti?? mi disse, e mi prese la mano, portandosela in mezzo alle gambe.Cominciai a toccarla la sotto, sentendo un lago tra le sue cosce.?sei bagnatissima!??lo so, è colpa tua e di quello che abbiamo fatto prima?? disse sorridendo.Era seduta sul divano, a gambe aperte, e io mi misi davanti a lei e cominciai a masturbarla, infilandole pian piano le dita dentro, mentre con l?altra mano cominciavo ad accarezzarle le tette.Più la toccavo più la sentivo gemere di piacere, e i suoi versi erano come una guida che mi dicesse dove dovevo toccarla e come. Cominciai a stuzzicarle i capezzoli durissimi, e poi ci poggiai le labbra sopra. La penetravo con due dita e le leccavo e succhiavo i capezzoli. Con la lingua passai dai capezzoli alla pancia, fino a scendere inevitabilmente sul clitoride, mentre con le dita continuavo a penetrarla. Sentivo le mie dita fradice, ormai colava umori in abbondanza. Cominciai a leccarle il clitoride, fradicio come il resto, a succhiarlo, mentre ormai gemeva forte senza alcun ritegno. Mi prese la testa e se la spinse forte sul pube, e io affondai le labbra sulla sua figa, mentre spingevo dentro le dita con forza. Cominciò a gemere più forte, quasi un urlo, mentre veniva violentemente sulle mie labbra, ormai parecchio bagnate di saliva e umori. Sfilai le dita che sembravano quasi incollate, e con l?altra mano mi asciugai le labbra, guardandola soddisfatto. Mi prese la mano che era dentro di lei e se la portò alla bocca, cominciando a succhiare le dita fradice dei suoi umori? A quella vista capii che non era ancora finita, e sentii il mio pene che cominciava a indurirsi.Si alzò di s**tto e mi spinse sul divano, dove mi rimisi a sedere come prima. Si piegò su di me e cominciò a leccarmi il cazzo con decisione, stringendolo con una mano. Passò la lingua sull?asta, fino alla punta ancora umida di sperma, poi scese tra le palle, mentre mi segava forte. Lo prese in bocca fino a metà e cominciò un pompino fantastico, tanto che tornai duro in pochi secondi. ?voglio che mi scopi? disse, e in un attimo mi fu sopra. Non fu difficile farlo entrare, visto che era fradicia da morire, e il mio pene scivolò dentro senza fatica.?sì? fammelo sentire tutto dentro?.? Disse, e cominciò a muoversi in modo da strofinare il suo clitoride sul mio pube, mentre la sua figa calda e umida mi stringeva il cazzo. Mi mise le tette in faccia e le strizzai forte, mentre le succhiavo i capezzoli.Cominciai ad accompagnare i suoi movimenti di bacino in modo che il mio cazzo entrasse e uscisse quasi del tutto, con forza.Venne dopo pochissimo, e fu fantastico. Sentivo la sua figa contrarsi sul mio pene, tanto che rischiai di venire anche io. Si accasciò su di me, poi dopo qualche secondo si accorse che ero ancora duro.??scusa? sono venuta subito? ma tu non ancora?? disse, quasi imbarazzata.?no? ma mi manca poco, in realtà?? sorrise, si alzò e si inginocchiò come prima davanti a me. Cominciò a segarmi forte, mentre appoggiava le labbra sulla punta, e capì cosa voleva fare. Non ce n?era bisogno, ma mi eccitai ancora di più, e venni fortissimo.I primi schizzi le finirono in viso, fin quasi sulla fronte, e sugli occhiali. Qualcuno in bocca, sulla lingua, sulle labbra. Poi qualche goccia colò sulle mani, a significare che ero completamente svuotato.Sorrideva, Sandra, mentre andava in cucina a lavarsi la faccia. Si sedette di fianco a me e mi abbracciò. Stranamente non parlammo di quello che era successo, anche perché non penso ci fosse molto da dire. Non affrontammo nemmeno il discorso del ?poi?, ovvero se sarebbe o meno successo di nuovo. Chiacchierammo del più e del meno, scherzammo su alcune cose (le confessai che non pensavo fosse così ?intraprendente?) e le confessai che avevo occhieggiato anche la figlia.Rimase un po? stupita, forse non sapeva se essere arrabbiata o meno, ma in fondo non potè fare a meno di dire che era una bellissima ragazza e che era inevitabile esserne attratti. Anche se al momento, dissi ridendo, forse la madre era meglio.Scherzammo ancora un po? mentre ci rivestivamo, e dopo un caffè veloce la salutai, dicendole di farmi sapere quando avrei dovuto tenere la prossima lezione per Gianluca. (continua....)
06-02-2021, at 11:02 PM
Alýntý
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